Momenti difficili

In molti, se non tutti, ormai sanno che presto servizio in ambulanza presso la Pubblica Assistenza a Prato. E' una esperienza che ti porta spessissimo a misurarti con te stesso. Può capitare di dirsi " a sto giro non ce lo". Gli spettacoli che ti si parano innanzi sono forti, non hai sufficienti filtri mentali precostituiti per fronteggiare simili evenienze. L'unica cosa che funziona, o che almeno fino ad adesso ha sempre funzionato, è cercare di vedersi in terza persona, essere la mente vigile dentro il corpo di un altro. Insomma cercare un distacco. Come scendi dal mezzo non sei più te stesso, sei solo un soccorritore quello che vedrai fa parte di quel mondo. Niente è assurdo, crudo o osceno, perché nella logica del mondo illuminato dai lampini quella è la normalità.

Con questo sistema sono riuscito a fare cose che a freddo non farei nemmeno per scommessa. Mi ricordo ancora la naturalezza con la quale andai a cena 5 minuti dopo che un signore mi aveva vomitato sulle mani, proprio un attimo dopo che mi ero tolto i guanti di lattice (fagiolini lessi e patate, i primi non molto ben digeriti nonostante fossero passate 6 ore dal pranzo). Oppure la volta che siamo entrati in una stanza dove un uomo aveva avuto un ictus nel corso della notte e sguazzava, intendo letteralmente sguazzava, nelle proprie feci. L'odore intenso e la difficoltà intrinseca di muoverlo senza causargli eventuali traumi, dato che si era buttato di sotto dal letto durante uno spasmo. Stanza piccola, una vecchia casa in centro, e lui incastrato tra letto e comodino. In quella posizione dalla notte precedente, ed era mezzogiorno quando ci hanno chiamati. Se no la signora alle Badie che si è spaccata la testa contro lo stipite della porta: quando l'abbiamo portata in pronto e le hanno depilato la zona, le si vedeva la scatola cranica, uno spacco a forma di 7 di almeno 11 centimetri. Con la paura della perdita di conoscenza durante il trasporto. Poi il trasporto dalla sala operatoria di Prato a quella di Poggibonsi: non avete un'idea di quanto puzzi l'interno del corpo umano. Agli interventi sui vivi vanno sommati quelli sui defunti. Il mio primo morto,anzi morta, l'ho fatto alle tre di un martedì ormai mercoledì notte. Uno dell'impresa aveva bisogno di una mano per lavare e vestire una salma. Toccava a me in quanto spina. Mi ricordo ancora che mentre si faceva il tutto si ascoltava Radio Subasio. E l'impresario mi diceva:"Ibboia, mi fanno anche schifo i morti". E si rideva mentre ci scappava di mano un braccio alzatole per farle passare la sottoveste. Le volte che dai una mano a comporre la salma, come stanotte che ripigiavo i denti in bocca ad una nonnina per evitare che il rigor mortis la bloccasse in un ghigno. Oppure il primo impiccato, il collo che assomiglia ad un gomito dato che la spina si spezza e ti va a giro. E poi c'è il codice rosso, arresto cardiaco, con il signore che non si riprende.

Tutte queste cose, vissute in prima persona, possono sembrare un film di Dario Argento, ma nel mondo fatto di sirene e lampini sono la normalità. Alla fine uno è preparato a tutto questo. Nel momento stesso in cui indossi la divisa sei preparato a ossa, sangue, feci e morte.

MA COL CAZZO CHE ERO PREPARATO A DEPILARE LA SCHIENA DEL BALLI L'ALTRO GIORNO!!!!
Che schifo gente, mai più e mai poi. Ho capito Ciccio che non ti piaci con il pelo sul groppone, ma vai dall'estetista la prossima volta. Nel su bagno con il tosolacapelli a cercare di governargli la foresta pelifera: spalle, stiena e lombi (quelli depilati a spregio a dire il vero). Roba da vomito. O come faranno le estetiste a farlo di mestiere? Mah

Commenti

leo ha detto…
mi spieghi perchè in questo blog si parla più di me che di te???
dio cristo ti sarai mica innamorato? venerdì c'è una festa gay alla flog...che si va insieme?

cmq grazie per la depilazione, anche se ho tre peli sulla schiena fa sempre comodo farseli levare...e poi ti ho visto sai che non ti pareva il vero!!!
William ha detto…
Ora perché ho messo due cazzate su di te non penserai mica che il blog sia il tuo eh?! Mi garba parlare di cazzate in genere, e te ne sforni diverse.

Comunque lo so che un ti pare il vero che ti metta qui sopra, nacchero ti conosco!
William ha detto…
Oh, e comunque alla serata gay si potrebbe andare. Io faccio il muratore rude, te fai il frustone chic.
Lorenzo C. ha detto…
Dio vescovo! Mi fate onco!

Non descrivere più una scena come questa (ovviamente mi riferisco alla schiena del balli e a te che la depili, non a fagiolini digeriti, merde e cervelli...) sennò vengo a casa tua e ti ci vomito io sulle mani.

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