Suonare suonare suonare


Stasera sono a suonare fuori un'altra volta.

Mi piace veramente tanto suonare fuori, mi permette di sfogare tutto il mio esibizionismo becero da cinghiale toscano. Mi piace fare due o tre cazzate con la chitarra, atteggiarmi, chiamare l'applauso del pubblico, dire i vari "grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee" o urlare ogni tanto "Barry Whiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiite!" se la serata me lo permette.

Quella di stasera è l'ultima serata che faccio con i Mr. Pink, cioé, doveva essere l'ultima la volta scorsa ma poi c'era anche questa data da fare, poi pagano e poi mica si muore. E poi dire di no al Gallo non mi riesce. Fatto sta che anche a sto giro sono a calcare il palco con questi ragazzi (tra le altre cose hanno anche il myspace www.myspace.com/mrpinkit mi pare): sono veramente bravi, la cantante ha una canna veramente unica, gran voce e piglio sul palco, il gallo alla sbattera è una sicurezza, il bonjo è il fantasista diviso in egual misura tra mac e chitarra e poi il mitico Jacopo Mammoli, detto sciarpetta dalle ragazze del progeas (o almeno così lo chiamavano al primo anno quelle che conosco io [il primo anno loro, il mio è da quel dì che l'ho fatto]), bassista funambolico che fa i cori mentre suona e non è per nulla semplice anzi, richiede una grande indipendenza dato che voce e mani fanno due cose diverse (e chi suona lo sa).
Detto così uno dice "boia, e allora come mai non ci suoni più? t'han buttato fuori?". Beh, stranamente no. Cioé, dopo la prima prova che feci, veramente scandalosa, pensavo mi infilassero il manico della chitarra in culo. Invece hanno avuto pazienza e già dalla volta dopo le cose sono andate decisamente meglio. Sicché tutto bene direte voi. Sì e no rispondo io. Perché se da un lato prettamente musicale le cose andavano bene (non sono Steve Vai ma me la cavicchio via) dal lato affettivo la situazione non s'è incendiata. Per carità non che siano delle merde sti ragazzi anzi, sono proprio bravi. Però "suonare è come essere innamorati, bisogna sentirsi le farfalle in pancia". Me lo disse il Gallo qualche mese fa e aveva ragione. Date le dimensioni della mia pancia potrei permettermi anche uno pterodattilo al posto delle farfalle, però a sto giro non è apparso niente, tranne qualche borborigmo da dopocena. Ma quando suoni e non ci senti al 2000% in quello suoni ti senti sempre in debito con il gruppo, perché la tua partecipazione frenata rispetto a quella di chi ci si butta anima e corpo è trascurabile, e soprattutto potrebbe rallentare il resto del gruppo. E' per questo che ho deciso di dire basta, perché non mi sembrava giusto nei loro confronti scimmiottare un trasporto che non c'è, per poi casomai mollare il colpo più avanti in momenti più delicati. Ho preferito dire "ragazzi io smetto" dopo aver fatto due gran belle serate, dove la gente s'è divertita, dove il padrone del locale era contento e voleva subito fissare nuove date. Ho preferito lasciarli con un trattamento deluxe, dando il massimo che potevo per far fare loro una bella figura, anche se comunque sono talmente bravi che manco avrebbero bisogno del pasta's deluxe.
Però io prometto che anche stasera sarà una grande serata, perché i Mr. Pink se lo meritano, la gente che viene a sentirci ancora di più.
E poi sinceramente voglio che la gente dica alle prossime date, quando ci sarà il mio sostituto: "Questo è bravo forte, ma il chitarrista ciccioso era un animale..."
Insomma, voglio che inizi la leggenda.

Commenti

Jean ha detto…
ciao leggenda, ma com'è andata poi la serata, venerdì? La gente nn si è strappata i capelli perché il ciccioso chitarrista, nn avrebbe più suonato nei Pink?
William ha detto…
Mi tiravano peli di fagiana e la Martina aveva da ridire perché le bimbe mi strappavano i vestiti di dosso. Unn'è per nulla moderna io boia.

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