Giuni Russo

In questi giorni mi sto dedicando un po' alla ricerca di nuove canzoni anni '80. Soprattutto in ambito "canzoni italiane da ballare ". Il gruppo disco love procede bene ed a pié sospinto e io mi sentivo particolarmente ispirato e creativo a tal punto di reperire nuovo materiale da masticare metabolizzare e reinventare con gli Stravolti. Giuni Russo con "Una estate al mare" era già nella top 3 di canzoni da riproporre al pubblico, o quantomeno è sul podio della mia chart. Però mi sembrava da sempre che mi mancasse un pezzo essenziale, un qualcosa di ancora più caratterizzante di questa immensa Artista che meritava di essere riproposta. La folgorazione l'ho avuta sulla via di Damasco, o meglio, in autostrada mentre andavo a Foligno per Pasqua dall'amoretta mia: su Subasio passavano Alghero.



Per me è stato come ascoltare l'OM, la vibrazione che tutto avvolge e tutto crea. Mi s'è infilata in testa e non mi riesce più di togliermela. Non è la classica canzonetta da estate che ti propinano al Festivalbar. C'è tutto, c'è il mare ma c'è anche un gusto particolare per l'arrangiamento, l'utilizzo della voce. Insomma, c'è tutto.

Ci sarebbe tanto da dire su questa grande Donna: delle difficoltà con la etichetta di Caterina Caselli che l'ha messa in un angolo per troppo tempo. Delle collaborazioni con Battiato su "Strade Parallele", della suo percorso religioso che l'ha fatta avvicinare alle Carmelitane Scalze, della sua storia d'amore pluriennale con Maria Antonietta Sisini, collaboratrice amica e amante, una storia "scomoda" in una italiana bacchettona, dove l'omessualità è accettata solo quando diventa macchietta (vedi Malgioglio, con la quale incise qualche canzone alla fine degli anni 70).

Io voglio ricordarla però con la sua ultima apparizione a San Remo, nel 2003. Sarebbe morta a settembre dell'anno successivo, per colpa del cancro che in anche in quell'ultima occasione l'aveva già aggredita. Sono stato combattuto fin da ultimo, avrei voluto mettere anche "Mediterranea", ma non ha retto il confronto.
Vi lascio anche un sito www.giunirusso.it, passateci perché è veramente bello.


Commenti

Jean ha detto…
Giuni aveva una voce potente, limpida, squillante e alta! Artista molto sofisticata, ha sempre saputo avvalersi di testi intelligenti e autori impegnati. La sua compagna è sarda. Si chiama Sisini di cognome. Giorgio Sisini era un cagliaritano che fondò la mitica "Settimana Enigmistica" ed il 23 gennaio del 1932, uscì il primo numero.
L'anno scorso ho visitato Villa La Pietra (http://it.wikipedia.org/wiki/Villa_La_Pietra) e mi è stato riferito dal giardiniere/guida che in una dependance esterna al giardino della villa, sono stati pubblicati i primi numeri della settimana enigmistica: la notizia mi suonava strana ed inverosimile perché il Sisini si era trasferito a Milano, era Conte e nn credo che avesse bisogno di venire a Firenze a stampare il giornale. E' anche vero che al giardiniere, qualcuno deve aver pur raccontato questa storia...cmq la villa è davvero bella e visitabile solo 2 volte all'anno perché è stata ceduta alla New York University che ne è proprietaria senza avere, ci scommetto, la benché minima idea di che cosa abbia alle mani!!!

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